Mancata la possibilità di un dibattito pubblico, ora Merola vorrebbe il silenzio anche dai compagni di partito.
Sul Passante Nord prosegue la corsa in solitaria degli amministratori bolognesi, impermeabili alle evidenti criticità tecniche dell’opera, messe in rilievo dalla stessa Società Autostrade, e completamente refrattari (e insofferenti) ad un confronto aperto su i pro e i contro del progetto.
Nonostante la richiesta di Legambiente di avviare un momento di approfondimento e confronto pubblico, nessun segno di apertura si sta profilando.
Se sui giornali i vertici di Comune e Provincia non fanno mai mancare titoli trionfalistici, si è lasciata passare l’occasione della Festa dell’Unità senza parlare del principale progetto di trasformazione del territorio e della mobilità metropolitana.
Eppure dal momento dell’ inserimento progetto nel piano provinciale, il PTCP del 2003, le condizioni sono cambiate non poco: traffico in calo, un tracciato modificato da inserire in un territorio che nel frattempo si è ulteriormente urbanizzato, sempre meno risorse economiche a disposizione degli Enti per completare e mantenere la viabilità ordinaria, una consapevolezza diffusa del fatto che si è consumata troppa campagna, una visione europea del sistema dei trasporti sempre più orientata sul ferro.
Non da ultima, la contrarietà sempre più marcata di Autostrade a realizzare l’opera, che probabilmente ha come monito il fallimento della nuova autostrada lombarda BREBEMI, clamorosamente sottoutilizzata.
Ma l’aspetto più sconcertante è che il sindaco Merola vorrebbe ingessare il confronto anche tra gli esponenti del proprio partito che concorrono alla presidenza regionale.
Rispetto infatti alle perplessità di Roberto Balzani, che ha evidenziato di recente come sia utile aprire una riflessione sull’attuale strategicità dell’opera, il sindaco della futura città metropolitana ha lanciato un anatema, richiamandolo all’ordine e chiarendo che, a suo avviso, la Regione non può influire su scelte bolognesi.
Riteniamo che forse potrebbe essere lasciato agli elettori del PD e degli altri partiti poter valutare se la nuova guida della regione dovrà farsi carico di tutti e 5 i progetti di autostrade (alcuni tra loro in concorrenza, come la Cispadana ed il Passante Nord) che in viale Aldo Moro si sono mantenuti in vita finora contro ogni buonsenso, oppure se non sia il momento di valutarne l’archiviazione.
Purtroppo ci pare che sulle grandi opere il centralismo democratico sia stato sostituito dal centralismo mono-cratico.