Negli ultimi mesi sempre più spesso a Legambiente è stato richiesto quali opere riteniamo andrebbero realizzate o quali sono quelle previste che non partono per motivi burocratici. Questo in special modo da parte dei giornalisti, a seguito delle alluvioni e crisi ambientali: ma anche in relazione alle scelte del Governo Renzi e il dibattito sullo Sbloccaitalia, che avevamo provato ad anticipare con un dossier nazionale sulle infrastrutture ed opere utili (http://www.legambiente.it/sblocca-futuro).
Il tema emerge di nuovo anche quando si parla di autostrade: per dire no, sempre più spesso serve avere alternative credibili, rispetto al’uso della ferrovia o alla viabilità alternativa. Un tema che dovremo riprendere anche in vista della campagna pendolaria di dicembre, concentrandoci sulle linee in pericolo o già chiuse. Infine c’è il tema dell’uso dei fondi strutturali europei che dovrebbe aprirsi con i primi bandi ad inizio 2015.
In una congiuntura simile risulta indispensabile un lavoro serio di confronto in tutte le sedi appropriate, che coinvolga tecnici, addetti ai lavori ed esperti dal mondo accademico, per riuscire a produrre una serie di proposte che provino ad anticipare le scelte della politica (nella maggior parte dei casi, blindate e decise in ambiti troppo ristretti), con un occhio particolare al tema della sicurezza idraulica – oggi più che mai attuale, ma sovente banalizzato dalla stampa.
Di tutto questo si riparlerà anche al prossimo direttivo regionale.
Lorenzo Frattini