A seguito della mobilitazione nazionale indetta contro l’Autostrada Orte- Mestre a settembre, Legambiente ha effettuato un tour di denuncia sui luoghi dell’intervento.
L’iniziativa, realizzata con la finalità di andare a parlare direttamente ai cittadini, ha avuto il duplice scopo di fare il punto della situazione e di informare direttamente gli abitanti dei territori interessati dall’opera. Ne è uscito anche questo breve video reportage prodotto dai ragazzi in servizio civile presso Legambiente. Un risultato non preventivato, ma molto utile, anche per riflettere sulle non esaltanti prospettive dello Sbloccaitalia.
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Il 22 settembre, in occasione della mobilitazione nazionale lanciata dalla rete NoOrte Mestre, abbiamo percorso il futuro tracciato della futura autostrada, informando cittadini ed attività produttive sul rischio concreto che corrono quei territori, per un opera che sacrificherà zone agricole e aree naturali di grande pregio dell’Emilia Romagna.
Un progetto lungo 400 km, che attraversa 5 Regioni e prevede la trasformazione a pedaggio della E45 oltre alla realizzazione di una devastante nuova autostrada (Romea), in aree delicate come il Parco del Delta del Po, le Valli di Comacchio e del Mezzano. La sua realizzazione costerebbe oltre 10 miliardi di Euro, di cui almeno 4 miliardi dovranno essere garantiti dallo Stato. Eppure una alternativa più economica e sostenibile esiste, ed è quella di mettere finalmente in sicurezza la superstrada E45 e la SS309 Romea, deviando il traffico pesante sulla A13, potenziando il trasporto ferroviario attraverso l’Appennino e il collegamento con i porti dell’Adriatico.
A questo link maggiori dettagli sul progetto.