Abbiamo inviato una lettera al sindaco e ai consiglieri comunali di Castel Maggiore in merito al progetto di ridefinizione del III settore della discarica che sorge sul territorio del Comune.
Questo il testo integrale:
Vi scriviamo in merito alla pubblicazione in Albo Pretorio in data 11/12/2015 del Progetto di ridefinizione del III settore della discarica per rifiuti non pericolosi a Castel Maggiore presentato da ASA – Azienda Servizi Ambientali SCPA.
L’approvazione in Giunta Regionale del nuovo Piano Rifiuti dell’Emilia Romagna -da ratificare poi in Consiglio– introduce elementi di forte novità: la priorità data alla riduzione del rifiuto, con particolare attenzione per l’indifferenziato, l’aumento degli obiettivi della percentuale di riciclaggio, la marginalizzazione delle discariche e l’esaurirsi della funzione di due inceneritori.
Nel Piano si possono individuare alcune scelte generali che sembrano muoversi con coerenza nella direzione tracciata dalla recente ed innovativa legge regionale sui rifiuti, indicando un obiettivo al 2020 del 73% di raccolta differenziata con una forte riduzione dei rifiuti prodotti e degli smaltimenti, grazie anche alla tariffazione puntuale. Un percorso che dovrebbe portare a ridurre gli impianti di smaltimento e favorire una loro sostituzione con impiantistica di recupero più moderna e a maggior utilizzo di personale addetto.
Purtroppo in contemporanea alcune aziende ed amministrazioni stanno avanzando scelte locali che appaiono in pieno contrasto con la strada dell’economia circolare e da quanto indicato dal Piano.
Ci pare sia esattamente il caso della proposta avanzata da ASA. La discarica di cui si chiede l’ampliamento, da progetto inizialmente approvato prevedeva la collocazioni dei rifiuti a riempimento della cava preesistente fino ad una quota massima (esclusa copertura finale ) di poco superiore a quella del piano campagna circostante (circa 1,5 m), a cui corrispondeva una capacità utile di stoccaggio autorizzata di 936.000 m3. La collocazione dei rifiuti nel III° settore è iniziata verso la fine del 2004 e sarebbe dovuta terminare nel 2013.
Proseguendo nelle attività di smaltimento delle scorie prodotte dall’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti urbani di Bologna (Frullo Energia Ambiente – FEA) presso la discarica di Castel Maggiore, nel 2010 ASA presentò una richiesta di variante al progetto del III° settore che prevedeva un incremento della capacità utile di stoccaggio di 415.400 m3 ( + 44,4 % ) ricavata in rilevato con la sopraelevazione di una parte del settore stesso. Esauriti i processi di assestamento dei rifiuti abbancati, i due vertici di colmo del rilevato raggiungeranno, compresa la copertura finale, un’altezza dal piano circostante di circa 13,5 m. ( 9 volte il progetto iniziale).
La variante fu approvata e le operazioni di abbancamento dei rifiuti nella parte in sopraelevazione hanno avuto inizio nell’apri,e del 2013 con termine delle attività di conferimento a fine 2017.
Non si può certo accusare la comunità di Castel Maggiore, attraverso le scelte operate dai propri amministratori, di non essersi assunti il propri carico di responsabilità in tema di smaltimento dei rifiuti…
La nuova variante al progetto chiede un ulteriore aumento della capacità utile, sempre mediante sopraelevazione, di ulteriori 122.800 m3 con smaltimento dei rifiuti previsto fino all’anno 2019. Le nuove altezze della sopraelevazione saranno pertanto di 22,05 m sul crinale nord, di 15,45 m su quello a sud con un incremento totale di cubatura utile di circa + 57,5% rispetto al primo progetto presentato !
Nel progetto di variante inoltre ASA SCPA propone il superamento degli attuali quantitativi massimi annuali conferibili nel III settore fissati dall’attuale AIA, elevandolo (dal 2016) a 150.000 t/a, rispetto alle 140.000 t/a oggi autorizzate.
Complessivamente il nuovo progetto sembra giustificato solo dalla volontà di garantire utili all’azienda a discapito dell’economia circolare che vede il rifiuto come risorsa economica da valorizzare tramite riuso o recupero.
Impianti come quello di cui si chiede l’ampliamento, se fossero rispettati gli obiettivi di riduzione previsti dal piano al 2020, si dimostrerebbero entro breve utili solo agli interessi di pochi, a scapito dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Sarebbe incomprensibile, con ricadute inevitabilmente negative sulle pratiche virtuose di raccolta dei rifiuti da parte dei cittadini, autorizzare l’allungamento della “vita della discarica” proprio mentre si dà avvio nel comune di Castel Maggiore (con un ritardo di circa un anno e mezzo rispetto al precedente piano di GEOVEST) alla raccolta del rifiuto indifferenziato porta a porta tesa, come già accaduto nei comuni che già la utilizzano, alla riduzione di questa tipologia di rifiuto.
Chiediamo pertanto che il progetto presentato da ASA SCPA riceva dal Comune di Castel Maggiore parere negativo e nel contempo si avvii un ampio e reale percorso di partecipazione dei cittadini, a partire dalla costituenda Consulta della frazione di Sabbiuno, ad una scelta che impatta in modo significativo sugli aspetti ambientali del territorio.
Circolo Legambiente Pianura Nord Bologna