La manifestazione prenderà il via il venerdì con un workshop sui temi del consumo di suolo e della rigenerazione urbana, e proseguirà con una due giorni di eventi, incontri, dibattiti, laboratori, ma anche di buon cibo, equo, sano e locale.
La terra è fonte di vita. È un bene comune che dispensa benessere alla collettività: produce cibo, bellezza e paesaggio, mantiene identità, assicura biodiversità per ogni forma di vita. Per troppo tempo, invece, la ricchezza della terra – che è per tutti e di tutti – è stata volutamente ignorata e piegata agli interessi di pochi.
Il suolo, visto come semplice strumento a servizio di un’agricoltura industriale, usato per produrre in modo intensivo e standardizzato, e impoverito grazie ad un uso massiccio e indiscriminato della chimica, che avvelena tanto gli ecosistemi quanto le persone. La campagna considerata come luogo di nessuno da mettere a valore con la speculazione edilizia e il cemento, oggetto di piani di urbanizzazione tanto inutili quanto irreversibili.
Il Festival della Terra vuole invece celebrare la ricchezza della terra nella sua accezione più vera, proponendosi come appuntamento nazionale di confronto e discussione sulle buone pratiche e sugli strumenti normativi e urbanistici più idonei a tutelarne il valore, per fermare la cementificazione e promuovere una nuova agricoltura di qualità.