Non è più sufficiente conoscere meglio l’ambiente per comportarsi in modo più responsabile nei suoi confronti, sono necessarie anche competenza e capacità di gestione, capacità di comprendere fenomeni complessi e una propensione alla cittadinanza attiva.
Per questo abbiamo proposto a 4 classi, circa 80 ragazzi dell’Istituto “Keynes” di Castel Maggiore, di conoscere veramente, “giocando e imparando”, lo smartphone che ogni giorno hanno fra le mani diverse ore.
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Il pretesto del gioco fornisce lo spunto per la riflessione e l’assunzione di consapevolezza delle problematiche sociali ed ecologiche che stanno dietro un oggetto di largo consumo fra i giovani.
Dietro al cellulare, apparecchio che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione di stile e tecnologia, si nasconde una storia ben più cruda dove finanza, sviluppo tecnologico, globalizzazione, guerre, povertà e sfruttamento delle risorse si intrecciano in un unico e articolato racconto.
Il gioco di ruolo diviene un utile strumento di comunicazione e coinvolgimento informale rivelandosi un luogo dove la realtà viene compresa attraverso momenti di co-formazione e co-apprendimento, sviluppando e stimolando il dialogo, il confronto e la inevitabile conflittualità.
L’obiettivo è di accompagnare gli studenti alla conoscenza del cambiamento “necessario” in tema di salvaguardia dell’ambiente e delle risorse e divenire consapevoli del proprio “potere di realizzarlo” attraverso le situazioni simulate nel gioco
Rispondendo alle domande: “quanti cellulari hai avuto e perché li hai cambiati” i ragazzi si accorgono che da telefono ed oggetto per pochi è divenuto uno strumento per identificarsi, una sorta di status simbol che solo alcune volte viene sostituito per reali necessità.
La risposta alle domande: “dove hanno sede le società proprietarie e dove sono prodotti ed assemblati i vostri smartphone li porta a scoprire che si trovano in luoghi spesso molto lontani fra loro e che un apparato di una società statunitense o coreana in realtà è realizzato per conto delle multinazionali da aziende situate in paesi come Cina, Vietnam, Messico.
Approfondendo l’analisi imparano che i vari componenti del prodotto necessitano di una trentina di minerali diversi, spesso rari e provenienti dalle miniere di paesi sconosciuti e del terzo mondo: “quali sono ? Come vivono e in quali condizioni lavorano coloro che li raccolgono?”
Si passa poi all’aspetto legato al trattamento dei rifiuti: dove vengono smaltiti i cellulari usati? Come?”
Si comprende la necessità di riciclare minerali rari e materiali riutilizzabili, accanto a quella di smaltire nel modo corretto eventuali materiali tossici o non riciclabili.
La risposta a tutte queste domande innesca le riflessioni conclusive:
“cosa significa essere realmente informati e sapere da dove nascono gli oggetti?”
“Sono in grado di fare un acquisto consapevole?”
“Il mio stile di vita può influenzare tutto questo?”
di: Luca Girotti